Economia

Una vorticosa discesa dei prezzi per l’olio

Non solo in Italia, il mercato segna un sensibile ribasso ovunque, e in particolare in Spagna, Portogallo e Grecia. Ma cosa succede all’estero? In Tunisia, attraverso l’Office National de l’Huile, sono state messe in atto misure eccezionali. Intanto la Turchia, che nel frattempo ha liberalizzato del tutto le esportazioni, inizia a presentare le proprie proposte

Adriano Caramia

Lo scaffale degli oli al supermercato visto dai designer

Rispetto al passato l’olio extra vergine di oliva ha guadagnato molto più spazio. Dalle poche referenze di extra vergini dei decenni scorsi si è arrivati ad averne anche cento e più, con tante proposte differenti e ben sfaccettate. Qual è il parere dei designer? Come si presentano gli scaffali degli oli extra vergini di oliva ai loro occhi? Come è possibile valutare l’attuale collocazione degli oli?

Michelangelo Petralito


La politica agricola in una nuova governance dell’Ue. Scenari possibili

In base ai numeri dell’agroalimentare, l’Unione europea è la prima “potenza” agricola del mondo, ma resta di fatto un “nano” politico. Ecco allora la necessità di dibattere intorno alla Pac. Con tante domande. La politica agricola dovrà essere uguale in tutta l’Unione? Come ripartire le competenze tra le due sovranità in base a criteri di efficienza e di efficacia e al principio di sussidiarietà? Prepariamoci, fornendo alcune prime risposte

Alfonso Pascale


Cosa ci racconta l’Ismea della campagna 2024/2025

Le prime stime produttive indicano un aumento dei volumi mondiali rispetto ai 2,5 milioni di tonnellate dello scorso anno. La stima dei 3,1 milioni di tonnellate collocherebbe i volumi della nuova olivagione in linea con la media delle sei campagne precedenti, seppure risentano della scarsità delle ultime due. Sono in recupero tutti i principali paesi competitor, Spagna in testa, a eccezione dell'Italia, la quale con le 224 mila tonnellate previste, la collocano attualmente addirittura al quinto posto nel ranking mondiale

Olio Officina


Lo stato del comparto oleario al 30 settembre 2024

Secondo i dati forniti dall'Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici dell'olio, gli operatori del settore risultano pari a 19.850, mentre sono in tutto 109.081 tonnellate in giacenza con riduzione del 28,6% rispetto al 31 luglio scorso (152.690 t). Le giacenze di olio sono inferiori (-29,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Olio Officina


Arrivano i tanto attesi dati della nuova olivagione in Spagna

La Giunta dell’Andalusia stima in tutte le sue province, con in testa Jaen, una produzione di poco più di un milione di tonnellate. Considerando le previsioni delle restanti aree olivicole del paese, la nuova campagna olearia 2024-2025 si aggirerebbe intorno a un poco più di un milione e 300 mila tonnellate di oli da olive. Bisogna tuttavia ricordare che si tratta solo di stime, seppure effettuate con grande rigore

Adriano Caramia


Le Dop Olearie? Non un punto di arrivo ma di partenza

Intervista a Simone Padovani. Per affrontare il tema degli oli dall’origine certificata, abbiamo incontrato il presidente del Consorzio di tutela dell’olio Dop Garda perché a nostro giudizio rappresenta un unicum nel panorama nazionale. Le sue riflessioni sono utili a tutti perché dopo tanti anni dall’ingresso in scena delle attestazioni di origine è giunto il tempo di raccogliere i frutti di uno strumento operativo tanto prezioso quanto sempre più necessario

Luigi Caricato


Le aziende olearie debbono puntare sullo sviluppo sostenibile

Intervista al professor Francesco Lenoci. Tutti parlano di sostenibilità, ma il termine più corretto è “sviluppo sostenibile”. Ci si è resi conto di quanto sia necessario cambiare processo e passare da una economia lineare a una economia circolare. In tutto ciò, il bilancio di sostenibilità diventa un prezioso strumento per alimentare commendevolmente il dialogo con clienti, fornitori, istituzioni e società civile. E le aziende olivicole e i frantoi? Possono essere competitivi in presenza di margini reddituali adeguati, associati a una struttura patrimoniale equilibrata e a una corretta struttura finanziaria. Ma non basta

Luigi Caricato


Nani o bambini? Dop e Igp dell’olio a un quarto di secolo dalla loro comparsa

Volgendo lo sguardo tra passato, presente e futuro, le indicazioni geografiche olearie non hanno mai trovato terreno fertile tra i consumatori.  Poco è stato fatto per favorire la diffusione di una cultura della differenziazione. Tante le criticità irrisolte. Presentiamo l'analisi del direttore di Ceq, Consorzio extra vergine di qualità, e Unifol, Unione italiana famiglie olearie

Mauro Meloni


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Non scivoliamo sull’olio. Strategie per valorizzare gli extra vergini nel retail

Qual è il valore del prodotto simbolo dell’Italia per i consumatori? Non è da sottovalutare la formulazione di questa domanda, vista da questa prospettiva, dalla parte di chi acquista. A Sciacca un grande appuntamento, in collaborazione con le riviste Mark Up e Gdoweek, per il progetto ATS Olio Bono di Sicilia. Tre giorni di incontri e approfondimenti

Olio Officina


L’industria dell’olio da olive in Italia secondo Mediobanca

L’olio italiano? Non è più al centro delle attenzioni da tempo, e non è certo una novità. La prima indagine condotta dall’area studi del noto gruppo finanziario ci offre uno spaccato del Paese anche in relazione ai competitori esteri, facendoci intravedere possibili strategie future. Colpisce, in particolare, il profilo generazionale delle imprese. Gli appartenenti alla gen X sono la fascia generazionale più rappresentata (41,2%), seguiti dai baby boomers (37,2%), mentre i millennials sono rappresentati nella stessa misura dei soggetti nati prima del 1945 (10,8%, in entrambi i casi). Per quanto concerne le quote rosa nei board degli oleifici, le donne sono il 14,9%, mentre è doppia la rappresentanza femminile nella compagine proprietaria (31,2%)

Olio Officina


Lo stato del comparto oleario al 31 luglio 2024

Secondo i dati forniti dall'Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici dell'olio, gli operatori del settore risultano pari a 20.694, mentre sono in tutto 152.690 le tonnellate in giacenza, con una riduzione del 14,9% rispetto al 30 giugno scorso (179.416 t). Le giacenze di olio sono inferiori (-24,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Olio Officina


Lo stato di salute delle IG olearie? Intervista al ministro Francesco Lollobrigida

“In passato – sostiene il titolare del dicastero agricolo – le lungaggini burocratiche hanno scoraggiato i produttori e alla fine del percorso molti avevano già fatto altre scelte imprenditoriali, come quelle di investire magari sul biologico o sul proprio brand aziendale o altre certificazioni private. Con la nuova riforma i tempi non saranno così lunghi. Si arriverà al riconoscimento di un prodotto in pochi mesi e questo potrebbe servire per aiutare la crescita anche delle Dop”

Luigi Caricato


Effetto Brexit: lo stato delle Dop e Igp italiane nel Regno Unito

Si tratta sicuramente uno degli eventi più rilevanti nello scenario geopolitico, europeo e mondiale, del nuovo millennio. Le conseguenze sugli aspetti economici e normativi inerenti al settore agroalimentare sono state inevitabili, ed è a cura di Origin Italia, in collaborazione con Fondazione Qualivita, il report sul settore dei prodotti a indicazione geografica nel mercato Uk, in cui sono stati presi in analisi gli effetti maggiormente avvertiti dagli operatori. Per quanto concerne il comparto olio da olive, l’Italia è il secondo fornitore, rappresentando un importante traino per l’export

Olio Officina


Preoccupa la disponibilità di olio fino alla nuova campagna olearia

Intervista a Marcello Scoccia. Dopo due anni da considerare unici e, si spera, irripetibili, abbiamo incontrato uno storico selezionatore di oli, operativo sin dal 1985, e noto anche per l’attività di docente di analisi sensoriale applicata gli oli da olive nell'ambito di Onaoo.  “Per un determinato periodo – sostiene Scoccia – l’olio italiano era addirittura più a buon mercato, rispetto a quello spagnolo e greco. Molte aziende compravano l’olio italiano da inserire nei blend comunitari. Oggi, tuttavia, qualcosa è cambiato. Si registra una maggiore stabilità degli oli italiani

Luigi Caricato